Si rafforza la cooperazione scientifica fra il CERN e gli Stati Uniti

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 S. Arcelli    25-05-2015     Leggi in PDF
Firma dell'accordo CERN-Stati Uniti alla Casa Bianca con, da sinistra: Ernest Moniz, Rolf Heuer e France Anne Cordova. Image: Ken Shipp/DOE Photo.

Lo scorso 7 maggio 2015 è stato firmato a Washington, alla Casa Bianca, un nuovo accordo di cooperazione scientifica fra CERN e Stati Uniti. Pur non essendo tra gli Stati Membri del grande laboratorio di ricerca, gli Stati Uniti sono legati al CERN da una lunga storia di collaborazione scientifica, iniziata nei primi anni 50 del secolo scorso, quando il fisico americano I. Rabi promosse e partecipò al processo di fondazione dell'allora Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare. La collaborazione con il CERN ha portato, negli scorsi decenni, ottimi frutti dal punto di vista dell'avanzamento globale della ricerca subnucleare. Fisici americani hanno svolto un ruolo chiave in moltissimi esperimenti del CERN, quali quelli presso il Large Electron-Positron Collider (LEP), in funzione negli anni 90, e quelli presso il Large Hadron Collider (LHC), che riprenderanno la presa dati a breve, durante la prossima estate, quando inizierà il secondo “run” di LHC. D'altro canto, molto rilevante è anche stata la partecipazione dei fisici del vecchio continente a diversi progetti scientifici statunitensi: il CERN ha contribuito alla costruzione del Collider di Ioni Pesanti Utrarelativistici (RHIC) presso il laboratorio BNL di Brookhaven, e scienziati europei hanno dato un contributo fondamentale ai risultati ottenuti dagli esperimenti presso l'acceleratore Tevatron del Fermilab e dall'esperimento BABAR a SLAC, solo per citarne alcuni.

L'accordo, sottoscritto dal Direttore Generale del CERN Rolf Heuer, dal Segretario del Dipartimento dell'Energia statunitense (DOE) E. Moniz e dal Direttore della National Science Foundation (NFS) F.A. Cordova, sostituisce l'accordo esistente (stabilito nel 1997, con scadenza nel 2017), e getta le basi per la realizzazione di diversi progetti comuni a lungo termine, sia in Europa sia negli Stati Uniti. In particolare, come sottolineato da Rolf Heuer in occasione della firma dell'accordo:
"It allows us to look forward to a fruitful long term collaboration with the United States, in particular in guiding the Large Hadron Collider to its full potential over many years through a series of planned upgrades. This agreement is also historic since it formalizes CERN's participation in US-based programs such as prospective future neutrino facilities for the first time."

L'accordo consolida i rapporti scientifici esistenti e garantisce il contributo statunitense al programma di ricerca di LHC anche per i prossimi anni, durante i quali si prevedono diverse migliorie per l'acceleratore e gli esperimenti. Apre inoltre la strada alla partecipazione del CERN a esperimenti negli Stati Uniti, inclusi quelli presso le nuove facilities del Fermilab dedicate alla fisica dei neutrini (previste dal P5, il piano strategico degli Stati Uniti per la Fisica delle Particelle, pubblicato nell'estate del 2014 e di cui abbiamo già dato notizia in Prima Pagina). L'accordo, a meno che non si manifesti la necessità di modifiche, sarà automaticamente rinnovato con cadenza quinquennale.