Il Premio Asimov 2020 per l'editoria scientifica

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 F. Vissani    29-06-2020

Indovinello: “Qual è quella bestia che appena nata sapeva leggere e giudicare; a cinque anni gli son spuntati settemila occhi; ed è più saggia della sfinge?” Risposta: la giuria del Premio Asimov.

Quando l’anno scorso abbiamo iniziato a prepararci, pensavamo che avremmo celebrato i primi 5 anni del nostro Premio e magari i 100 anni della nascita di Isaac Asimov. La crisi sanitaria Covid-19 ci ha costretti a ripensare molte cose, ma non abbiamo avuto molti dubbi sul da farsi: si doveva proseguire. Come osservato con chiarezza da Valerio Biancalana, della commissione scientifica del premio, i libri che le studentesse e gli studenti avevano appena letto riguardavano scienza e società, informatica, epidemie e clima: i nostri giurati avevano riflettuto su temi attualissimi.

Ci siamo incamminati sulla stessa strada che le scuole stavano intraprendendo. Abbiamo invitato i nostri giurati a parlare con noi grazie alle piattaforme informatiche, a discutere le valutazioni che avevano già espresso per iscritto; abbiamo chiesto a chi volesse di preparare dei video per il nostro canale YouTube; abbiamo conteggiato i loro voti e abbiamo così saputo chi aveva vinto la quinta edizione del Premio Asimov.

Il libro più votato è risultato essere “Hello World, essere umani nell’era delle macchine” (Bollati Boringhieri). L’autrice, Hannah Fry, matematica e scrittrice, è un volto noto della BBC: simpatica e preparata. Tutti i libri in lizza erano molto belli, ma quello che ha vinto è “super”. Non c’è bisogno che vi fidiate della mia parola, fidatevi piuttosto del giudizio (severissimo) di studentesse e studenti.

Il Premio Asimov è una di quelle situazioni che gli inglesi chiamano “win-win”. Apparentemente, gli unici a non vincere nulla siamo noi, i membri della commissione scientifica, che ci accolliamo un discreto carico di lavoro. Ma immaginate che soddisfazione sia quella di sentir crescere una cosa del genere, o di vedere quanta partecipazione c’è in grandi e piccoli, quanto è facile superare le barriere tra docenti di scuola superiore e ricercatori, fino a che punto si compete e si collabora da nord a sud.

E poi, soprattutto, ci sono i nostri giovani, i giurati del Premio Asimov. Vorrei dirvi quanta intelligenza, quanta serietà e quanto entusiasmo ci siano in loro, ma mi rendo conto che non riuscirei a spiegarlo come dovrei. Per fortuna c’è un modo molto semplice per capirlo da soli, questo: provate a leggere le loro recensioni o ad ascoltarli dal nostro canale YouTube. Penso proprio che sia meglio che li sentiate con le vostre orecchie.

Come ideatore e coordinatore nazionale del premio, a nome della giuria (3300 ragazze e ragazzi di 14 regioni italiane) e a nome di tutta la commissione scientifica del Premio Asimov (400 professori di scuola superiore e università, dottorandi, medici, scrittori, giornalisti, amici della cultura scientifica e non), vorrei offrire un enorme grazie alle scuole e alle numerose istituzioni che ci hanno permesso di farcela: dal Gran Sasso Science Institute (GSSI), dove siamo partiti, all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che ci ha aiutato a crescere a livello nazionale; dall’Associazione Librai Italiani (ALI) che ci ha portato al Salone del Libro di Torino a tutte le altre che trovate sulla nostra pagina web. Un ringraziamento speciale va agli amici della SIF che hanno creduto in noi sin dal primo giorno.