I tempi cambiano… e la didattica si aggiorna

Prendere possesso della propria esistenza, costruire un percorso accademico e professionale unico e personalizzato, diventare protagonisti di un futuro tutto da scoprire, inventare un lavoro che forse oggi non esiste ancora. La formazione universitaria si allontana sempre di più dal "modello deficit" e si dirige verso una didattica condivisa, partecipativa, moderna, che accoglie le sfide della comunicazione, che guarda avanti e che valuta molto positivamente la multidisciplinarità e il pensiero laterale. Questo è il paradigma formativo che il Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" (DIFA) dell’Università di Bologna ha abbracciato negli ultimi due anni e che ha avuto il suo apice nelle celebrazioni del RIGHI100, il primo centenario dalla scomparsa di Augusto Righi, anima illustre del DIFA stesso.
Più nello specifico, gli studenti Chiara Galeotti, Matteo Guidi, Monica Murano, Francesco De Zuani, Angelica Previtera, Ermes Rosi e Giacomo Scettri del Corso di Laurea Magistrale in Fisica (le cui lezioni sono tenute in inglese) , guidati dal fisico, regista e drammaturgo Andrea Brunello e supportati dai docenti Samuele Sanna, Eugenio Bertozzi e dalla sottoscritta, hanno elaborato e poi interpretato R-Factor, uno spettacolo teatrale originale messo in scena online in occasione della festa di fine anno del DIFA. R-Factor è dedicato a Righi e pone la domanda: quali sono gli ingredienti di un ottimo ricercatore? Lo spettacolo, oltre a Righi, chiama in causa personaggi come Hallwachs, Thomson, Lenard, Hertz, Einstein e un fantomatico Linearis, che poi rappresenta metaforicamente il giovane ricercatore che oggi si affaccia alla fisica.
Qual è quindi l'R-Factor che non può mancare in chi fa ricerca? Secondo i nostri studenti R sta per rispetto, resilienza, rigore, rischio, riconoscenza e responsabilità.
R-Factor si allaccia in maniera coerente al percorso voluto dalla Commissione Terza Missione del DIFA, che ho l'onore di presiedere, e dal suo Direttore Nicola Semprini Cesari. Ma lo spettacolo è anche un esperimento importante di didattica innovativa che vuole portare gli studenti a una connessione più profonda con la materia scientifica, sviscerare non solo le formule e le applicazioni, ma l'impatto filosofico ed esistenziale delle idee e i processi scientifici.
Quello che più ci ha colpito è l'entusiasmo degli studenti nell'affrontare questo percorso. R-Factor non è stata l'unica esperienza di narrazione scientifica del DIFA. Per il secondo anno, all'interno del Corso di Laurea Magistrale in Fisica (le cui lezioni sono tenute in inglese), abbiamo investito in un cammino di sviluppo delle cosiddette "abilità trasversali" proponendo alcuni percorsi di comunicazione della scienza attraverso lo storytelling, tenuti dallo stesso Andrea Brunello. Questi corsi sono stati accolti con grande entusiasmo da numerosi studenti, a testimonianza del loro desiderio di acquisire una più matura consapevolezza scientifica e autorialità nella comunicazione. Gli studenti hanno capito che la comunicazione e l'outreach scientifico sono attività fondamentali per chi vuole fare della fisica la propria professione. Il divario conoscitivo fra chi ha appreso la fisica e chi ne è semplice fruitore è veramente troppo ampio. Dobbiamo costruire ponti perché la percezione della scienza non sia lasciata in balia di comunicazioni troppo spesso superficiali, ma facilmente disponibili in televisione o sul web. I decisori pubblici devono avere a che fare con una società consapevole, allenata al pensiero critico e logico, capace di porsi domande e di vagliare le possibili risposte. Non si tratta di uno sfizio culturale, ma di una esigenza esistenziale.
Se i nostri giovani studenti, ricercatori e insegnanti di domani, saranno in grado di connettersi con la società attraverso gli strumenti dello storytelling, del teatro e della didattica immaginativa, allora l'Università avrà fatto veramente un servizio alla società, e di conseguenza a sé stessa. Perché non solo la società ha bisogno di un’Università più aperta e accogliente, ma l'Università ha bisogno di una società sana capace e desiderosa di supportarla. La relazione è biunivoca e gli studenti lo sanno.
Il video è disponibile online.
Laura Fabbri – Professoressa associata dell'Università di Bologna, svolge le sue ricerche nell'ambito della fisica delle interazioni fondamentali all’interno della collaborazione ATLAS. Svolge attività didattica nei corsi di laurea e di dottorato di Fisica ed Ingegneria. Presiede la Commissione Terza Missione. |