Breaking the ice: il primo viaggio in Artico della nave Laura Bassi

Sono i primi giorni di agosto di quest'anno e la nave rompighiaccio italiana Laura Bassi è ormeggiata al porto norvegese di Bergen, pronta per partire per la sua prima spedizione scientifica in Artico, a nord del circolo polare, tra Groenlandia e isole Svalbard. Ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) si alterneranno a bordo in due periodi di lavoro, per quaranta giorni di spedizione complessivi, per effettuare le attività previste da tre progetti di ricerca finanziati dal Programma di Ricerche in Artico (PRA) del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
A bordo trentasei persone, tra ricercatori, tecnici, ed equipaggio, tutte addestrate per il lavoro su nave in aree polari. Salpata da Bergen, la rompighiaccio italiana ha fatto rotta in direzione nord-ovest, oltre il 79° parallelo, alla volta della costa della Groenlandia: è lì che inizierà l'attività scientifica di uno dei tre progetti di ricerca, il progetto CHANGE, che si propone di far luce sulle comunità ittiche residenti, e sulla resilienza degli ecosistemi a cui appartengono in risposta a cambiamenti ambientali.
Fino ad alcuni decenni fa, l'estensione della banchisa polare rendeva estremamente difficile l'accesso a quest'area di studio, che è infatti scarsamente esplorata dal punto di vista biologico, ecologico e ambientale. La cartografia ufficiale è piuttosto carente, le informazioni su batimetria e morfologia del fondale sono scarse e frammentarie, e per profilare il fondale e acquisire immagini del fondo marino ad alta risoluzione i ricercatori devono fare affidamento sugli ecoscandagli di precisione presenti a bordo. Un moderno sistema multibeam, recentemente installato sulla nave rompighiaccio Laura Bassi, permette di caratterizzare nel dettaglio la morfologia del fondale e di definire con precisione i punti per la cala degli attrezzi da campionamento e le traiettorie più opportune. Durante la spedizione, le condizioni del ghiaccio, generalmente buone, hanno consentito alla nave di raggiungere sette delle nove stazioni previste. In ciascuna area si sono alternate attività di campionamento biologico, per lo studio delle comunità ittiche, e raccolta di sedimento dal fondo marino, per valutazioni sul livello di contaminazione. Inoltre, sono state raccolte informazioni visuali grazie all’installazione di videocamere sugli attrezzi da pesca.
La conoscenza degli ecosistemi artici, del loro funzionamento e della loro complessità è urgente e necessaria in uno scenario ambientale che vede la massa del ghiaccio marino artico ridursi di circa 230 Gt all’anno nelle ultime decadi, e interessi economici e geopolitici in crescita verso questa regione. I dati e campioni raccolti durante la prima spedizione in Artico della rompighiaccio Laura Bassi, contribuendo alla valutazione della biodiversità locale, alla ricostruzione delle relazioni trofiche tra gli organismi e all'estrapolazione dei tratti funzionali dell’ecosistema, pongono basi per future azioni di studio e di monitoraggio in supporto a misure di conservazione e gestione dei sistemi naturali, e dei servizi ecosistemici che essi forniscono, così come previsto dal Piano Strategico Marino per l'Artico 2015-2025 redatto dal Consiglio Artico.
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