Spedizione al centro della scienza: le mappe e i linguaggi

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 A. Diaspro    15-11-2021     Leggi in PDF
Illustrazione di Lee Griggs e progetto grafico di Gaetano Cassini/Studiofluo.

Si è appena concluso il Festival della Scienza 2021, in calendario a Genova da giovedì 21 ottobre a lunedì 1° novembre nel segno delle "Mappe", parola chiave della diciannovesima edizione di una tra le più importanti manifestazioni al mondo di diffusione della cultura scientifica. In dodici giorni a Genova sono andati in scena 212 eventi in presenza con più di 350 protagonisti tra scienziati e personalità illustri.

Il Festival della Scienza ha in realtà nella ricerca (e nella conoscenza) l'unica parola chiave, declinata quest'anno attraverso le "Mappe", dall'astrofisica fino ai labirinti del cervello, passando per la cura della Terra tra arte e scienza nell'anno dantesco. Hanno dato il via al Festival avvincenti incontri multidisciplinari sulle scoperte che hanno cambiato la vita umana, sulla spedizione su Marte e sulle gesta di Luna Rossa.

Nel 2022, come parola chiave del Festival, sarà la volta dei "Linguaggi" della ricerca e della conoscenza, per dare voce alle impronte lasciate quest’anno dal saluto in apertura di Giorgio Parisi, laureato Nobel, e dall'eredità di Pietro Greco.

I territori della fisica, della chimica e della matematica, ma anche dell'arte e della politica, passando per le scienze dell'informazione e la medicina, tra biofisica e neuroscienze, hanno scritto il testo dell'Ouverture della PFM (Premiata Forneria Marconi) dedicata nella lettura inaugurale del Festival alle parole di Giorgio Parisi. L'elegia iniziale si trasforma da atmosfera stravinskijana a una cadenza ostinata che rappresenta il tempo in cui viviamo, tra la meraviglia della scoperta e dello studio senza scorciatoie a istruire i giovani perché, citando Parisi nel suo discorso a Montecitorio, "possano progettare il futuro invece di subirlo".

La Premiata Forneria Marconi (PFM) incontra la (fanta)scienza al Festival di Genova, in una conversazione che precede l’uscita del nuovo album della rock band italiana. Da sinistra: Giovanni Caprara, Franz Di Cioccio e Patrick Dijvas (PFM), e Alberto Diaspro; collegato telefonicamente da remoto: Giorgio Parisi.

Tra tanti ospiti del Festival, Rodrigo Quian-Quiroga ha svelato cosa ci distingue dalle altre specie animali e dalle macchine, mentre Roberto Battiston, il Nobel Samuel C.C. Ting, Kenneth Bollweg e Luca Parmitano ci hanno guidato nei meandri della antimateria e della materia oscura. Antonella Viola e Alberto Mantovani ci hanno mantenuto con i piedi per terra tra il presente e il futuro della pandemia COVID-19.

Tutto il Festival si è dunque fortemente impegnato nella costruzione di un solido ponte verso la società per realizzare, come scriveva Pietro Greco, un "ecosistema cognitivo" a difesa dai "venti della facile demagogia che prevale in mancanza di una diffusa e robusta cultura scientifica".


Alberto Diaspro – Professore ordinario di Fisica Applicata presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova, direttore di ricerca presso l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e accademico dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere. È fellow di SPIE e membro senior di IEEE e OSA. Dal 2021 è presidente SIBPA. Ha ricevuto l'Emily M. Gray Award nel 2014 e il Premio per la Comunicazione Scientifica dalla Società Italiana di Fisica nel 2019.