125 anni fa nasceva la Società Italiana di Fisica

Il 23 gennaio del 1897, al termine di una delle adunanze scientifiche del Circolo Fisico, istituito nel 1891 presso il Regio Istituto Fisico di Roma dal Direttore Pietro Blaserna allo scopo di promuovere e diffondere la scienza tramite conferenze, discussioni e relazioni, lo stesso Direttore diede l’annuncio della formazione di un Comitato per la costituzione "di una Società Italiana di Fisica", alla quale chiese l'adesione dei soci del Circolo medesimo.
Il 5 agosto, il "Comitato Provvisorio", formato tra gli altri dallo stesso Blaserna, da Angelo Battelli, Antonio Ròiti e Augusto Righi, diramò tramite Il Nuovo Cimento – mensile fondato a Pisa nel 1855 che pubblicava non solo contributi inediti, ma anche recensioni di articoli scientifici selezionati apparsi nelle pubblicazioni internazionali più prestigiose e che diventerà l’organo ufficiale della Società – la circolare in cui si annunciava che la prima Adunanza Generale si sarebbe tenuta a Roma, presso l'Istituto di via Panisperna, dal 26 al 29 di settembre.
Il 26 settembre, nel corso della prima seduta, venne approvato lo Statuto e contestualmente dichiarata costituita la Società Italiana di Fisica il cui scopo, come recita l’articolo 2 dello Statuto, era quello "di promuovere lo studio e il progresso della fisica".
Due giorni dopo, alla presenza di 51 soci, si procedette alle elezioni delle cariche sociali: Presidente, con 50 voti, venne eletto Pietro Blaserna, socio fondatore insieme a Riccardo Felici, Antonio Ròiti, Augusto Righi, Angelo Battelli, Galileo Ferraris, Antonio Garbasso, Antonio Pacinotti e Vito Volterra; Vicepresidente Antonio Ròiti, con altrettanti voti.
Come intendeva la Società perseguire il suo scopo? Mediante conferenze e discussioni tenute dai soci, su ricerche e lavori propri, così come sui più recenti studi e opere dei colleghi stranieri; attraverso una speciale attenzione ai metodi d’insegnamento della disciplina, a partire dalle scuole secondarie sino alle università; creando un network tra i fisici, grazie al nuovo organo ufficiale della Società, Il Nuovo Cimento.
La prima Adunanza Generale della SIF fu decisamente un successo: sin da subito vennero trattate tematiche al centro dell’attenzione della comunità scientifica internazionale. Moisé Ascoli tenne la conferenza: "Telegrafo senza fili"; il giorno seguente Gian Battista Rizzo parlò di "Energia solare", mentre Alfonso Sella tenne una conferenza sperimentale dal titolo: "Sulla proprietà delle scintille elettriche e sopra alcune esperienze in corso", durante la quale si cimentò anche in sperimentazioni originali. L'ultimo giorno furono Blaserna e Quirino Majorana a tenere i loro discorsi, il primo occupandosi di teoria ondulatoria e di correnti elettriche; il secondo presentando le proprie ricerche sui raggi catodici.
L'Adunanza si concluse con una gita oltremodo significativa: i soci, dietro invito della Società anglo-romana per l'illuminazione a gas di Roma, si recarono infatti a Tivoli, per visitare il "grandioso" impianto per il trasporto dell’energia elettrica a Roma. Com'è noto, fu Guglielmo Mengarini, assistente di Blaserna all'Istituto di via Panisperna, il progettista dell'impianto costituito dalla prima linea al mondo in corrente alternata con caratteristiche industriali.
Tra questi primi soci della SIF, un dato a mio parere rilevante, compaiano anche alcune donne. La Società infatti non faceva alcuna discriminazione di genere e, d'altronde, Blaserna era stato sempre sensibile alla presenza femminile all'interno degli istituti scientifici e culturali del suo tempo, atteggiamento che, per l'epoca, non era affatto scontato. Insieme al Nobel Camillo Golgi, al celebre matematico Vito Volterra, a Giovanbattista Grassi, Giuseppe Peano e Giuseppe Levi, professore, tra le altre, di Rita Levi Montalcini all'Istituto di Anatomia di Torino, Blaserna faceva parte di quel gruppo di maestri illuminati che accolsero tra i loro allievi ricercatrici donne, introducendole nei luoghi della scienza tradizionalmente territorio esclusivo degli uomini: i laboratori, gli ospedali, le accademie, gli studi professionali, le società appunto.
Tra le prime socie compaiono Matilde Marchesini, la prima donna a laurearsi in fisica dopo l'Unità; ed Evangelina Bottero, ex allieva di Blaserna e prima donna del Regno, insieme a Carolina Magistrelli, a ottenere la laurea in scienze naturali, oltre che tra le prime donne professore ordinario in un’istituzione d’istruzione superiore in Italia, l’Istituto Superiore Magistrale femminile di Roma.
A Blaserna succedettero poi altri illustri fisici alla guida della SIF: Antonio Ròiti, Augusto Righi, Angelo Battelli, Vito Volterra, Michele Cantone, Antonio Garbasso, Orso Mario Corbino e Quirino Majorana.
Giovanni Polvani diresse la Società dal 1947 al 1961: fu sotto la sua presidenza, con la fine della guerra, che si ebbe il decisivo rilancio della Società, anche grazie all’avvio di nuove e prestigiose iniziative tra le quali, nel 1953, la nascita della Scuola Internazionale di Fisica di Varenna, intitolata l’anno successivo a Enrico Fermi.
Dagli anni Sessanta a oggi, la SIF ha continuato a crescere attraverso le sue innumerevoli attività e pubblicazioni, ben inserite nel contesto europeo, sotto la presidenza di Gilberto Bernardini, Giuliano Toraldo di Francia, Carlo Castagnoli, Renato Angelo Ricci, Giuseppe Franco Bassani, Luisa Cifarelli (la presidenza al femminile fa il suo debutto solo nel 2008) e, attualmente, di Angela Bracco. Bernardini, Ricci e Cifarelli sono stati inoltre, lo ricordiamo, presidenti della Società Europea di Fisica di cui nel 1968 lo stesso Bernardini fu il padre fondatore.
Nata nel 1897 quando – che bella coincidenza – J.J. Thomson scopriva l'elettrone, la Società Italiana di Fisica celebra dunque quest'anno il suo 125° anniversario. Molti, moltissimi auguri cara SIF!
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