Il navigatore italiano è tornato a Firenze

Il nome di Fermi è ormai per tutti legato alle città di Roma (dove operò lo straordinario gruppo dei "ragazzi di via Panisperna") e di Chicago (Illinois, USA) dove fu costruita la prima pila atomica. È noto che in occasione dell’esperimento decisivo del 2 dicembre 1942 A.H. Compton pronunciò la famosa frase in codice "Il navigatore italiano è appena sbarcato nel nuovo mondo". Non è molto noto invece che dopo la laurea conseguita nel 1922 alla Scuola Normale Superiore di Pisa, nel 1924 Fermi fu docente nel neonato Ateneo fiorentino per due anni accademici.
È stato nel suo breve periodo fiorentino che Enrico Fermi elaborò la statistica oggi nota con i nomi di Fermi e Dirac. Proprio per questo, nel 2015 l'Institute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE) – la maggiore organizzazione professionale di ingegneria al mondo, con oltre 420.000 membri in 160 paesi – ha collocato presso la Scuola di Ingegneria dell'Università di Firenze una targa (Milestone) che ricorda l'eccezionale contributo alla fisica dei semiconduttori e allo sviluppo dell’elettronica che Fermi dette quando era un giovane docente dell'Università di Firenze.
Il periodo fiorentino del grande fisico italiano è raccontato nel libro "Enrico Fermi a Firenze. Le lezioni di Meccanica Razionale al biennio propedeutico agli studi di Ingegneria (1924–1926)" di R. Casalbuoni et al., pubblicato dalla Firenze University Press nel 2019.
IEEE Milestone posta nel salone di Villa Cristina del complesso di Santa Marta, attuale sede della Scuola di Ingegneria dell'Università di Firenze.
Come ulteriore iniziativa nel ricostruire e documentare la figura del grande scienziato, presso la Biblioteca della Scienze Tecnologiche (sede di Ingegneria) dell’Università di Firenze è stato costituito recentemente il "Fondo Enrico Fermi", collocato materialmente nel Salone di Villa Cristina dove è posta la Milestone. Il Fondo – frutto di una donazione in concomitanza dei cento anni dell'Ateneo fiorentino (1924–2024) – è costituito da varie tipologie di libri e materiale a stampa vario.
Sia i testi su cui si è formato Fermi sia i lavori scientifici di Fermi sono ben rappresentati. Questi ultimi lo sono principalmente attraverso la raccolta completa dei suoi lavori scientifici, curata tra il 1962 e il 1965 dall'Accademia dei Lincei e dalla University Chicago Press, sotto la supervisione di Emilio Segrè, collaboratore e fraterno amico dello studioso. L'opera è presente nell’edizione italiana, statunitense e russa. Curioso notare come, in quest’ultimo caso, la traduzione e la cura del testo fossero stati affidati a un altro "ragazzo di via Panisperna", Bruno Pontecorvo.
La collezione potrà soddisfare anche la curiosità del lettore non specialistico, attraverso opere di carattere biografico, la più nota delle quali, "Atomi in famiglia", venne scritta dalla moglie di Fermi, Laura Capon. La raccolta comprende l'edizione statunitense, italiana, spagnola e russa. Nella collezione viene dato ampio spazio anche al periodo fiorentino di Fermi.
Un altro gruppo di pubblicazioni comprende opere di altri personaggi legati a Fermi (per esempio Rita Brunetti, Orso Mario Corbino, Ettore Majorana, Enrico Persico, Bruno Pontecorvo, Giulio Racah, Franco Rasetti, Emilio Segrè): i generi spaziano dalla raccolta di lavori scientifici, alla biografia, al romanzo.
Completano il Fondo una folta raccolta della stampa sia divulgativa sia popolare (rotocalchi) nella loro stagione d'oro (cioè gli anni Quaranta e Cinquanta, un'epoca in cui ancora non era nata la televisione) in cui sono presenti "pagine" relazionate a Enrico Fermi.
Giuseppe Pelosi – Professore ordinario presso la Scuola di Ingegneria dell'Università di Firenze, è fellow dell'IEEE "for the contributions to computational electromagnetics". Tra le istituzioni con cui ha collaborato, la McGill University, l'University of California di Los Angeles, l'Université Nice Sophia Antipolis e il Center for History of Science della Royal Swedish Academy of Sciences.