Pisa celebra Enrico Fermi a cento anni dalla laurea

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 G. Grosso    31-10-2022     Leggi in PDF

Un convegno e una mostra, inaugurati entrambi giovedì 13 ottobre scorso, hanno celebrato a Pisa la figura di Enrico Fermi, che all'inizio di luglio del 1922, esattamente cento anni fa, discuteva la tesi di laurea in Fisica all'Università di Pisa e, subito dopo, la tesi di abilitazione della Scuola Normale Superiore. Per celebrare questi anniversari, l'Università di Pisa, attraverso il Dipartimento di Fisica, la Sezione di Pisa dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e la Scuola Normale Superiore hanno proposto una rilettura critica del contenuto delle due tesi e soprattutto di alcuni dei problemi di frontiera, cari a Fermi, che in quegli anni animavano la fisica a livello internazionale ma che ancora tardavano a essere percepiti in profondità dalla cultura accademica italiana.

Il convegno, dal titolo "Il giovane Fermi a 100 anni dalla laurea", è stato inaugurato il 13 mattina nell'Aula Magna Storica dell'Università di Pisa, presso il Palazzo della Sapienza, ed è proseguito il mattino del 14 nella Sala "Galileo Galilei" dell'INFN e del Dipartimento di Fisica, nell'Area Pontecorvo.

Nelle due giornate sono stati presentati interventi scelti per fornire una descrizione dell'originalità e vastità degli interessi del giovane Fermi negli anni della sua presenza a Pisa e in quelli immediatamente successivi, anche a Firenze, prima di prendere servizio a Roma nel 1927 come titolare della cattedra di fisica teorica. Tra il 1921 e il 1926 Fermi pubblicò più di 30 lavori su aspetti fondamentali di relatività, di probabilità, sui fondamenti della meccanica statistica e di meccanica analitica, soprattutto nel collegamento con la nascente meccanica quantistica.

Ad alcuni temi di questo periodo sono stati dedicati gli interventi del convegno, i cui atti saranno pubblicati nei Quaderni di storia della Fisica della Società Italiana di Fisica.

La mostra su "Fermi 100" è stata inaugurata il 13 pomeriggio nel Palazzo della Canonica della Scuola Normale Superiore e rimarrà aperta a tutta la cittadinanza per quattro settimane. Racconta di un giovane geniale e assetato di conoscenza sin dai tempi del liceo, e destinato a segnare il futuro della fisica e non solo: basti pensare a come la storia stessa sia stata sconvolta dalle scoperte di Fermi del 1934 e dalle loro conseguenze.

Il materiale esposto, sia strumenti dell'epoca sia documenti appartenenti alle collezioni del Museo degli Strumenti di Fisica, del Sistema Bibliotecario dell'Ateneo di Pisa, della Domus Galileiana, della Scuola Normale e del Museo di Fisica della Sapienza di Roma, descrive l’attività di studio e di ricerca, nell'arco di circa venti anni, di un gruppo di giovani capeggiati da un altrettanto giovane Fermi e destinati a raccogliere successi in molti campi della scienza.

Nella sala introduttiva della mostra, una serie di pannelli descrive la vita e il lavoro di Fermi, con una ricca documentazione fotografica, e attraverso degli schermi si può scorrere una vasta collezione di documenti, compresa la tesi di laurea di Fermi. Vengono poi esposti gli strumenti originali presenti nell'Istituto di Fisica ai tempi di Fermi, tutti descritti in dettaglio su altri pannelli che ne spiegano il funzionamento, e anche materiale originale della vita di Fermi: lettere, certificati, documenti, i libri sui quali studiava.

Alla fine del percorso, a testimonianza del successo del lavoro del giovane Fermi (aveva solo 33 anni) sono esposti gli strumenti originali con i quali, a Roma, effettuò nel 1934 gli esperimenti che lo condussero al Nobel quattro anni dopo, nel 1938.


Giuseppe Grosso – Professore ordinario di Fisica della Materia presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, è membro del Consiglio della SIF. La sua attività di ricerca in fisica teorica dello stato solido ha riguardato principalmente i seguenti temi: stati elettronici in solidi perfetti, nanostrutture, metodi ricorsivi e funzione di Green, trasporto di carica coerente, polimeri coniugati, fotonica a base di Si e Ge.