Una summer school per salvare la Terra

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 M. Cobal    31-10-2022     Leggi in PDF

Gli esperti l'avevano preannunciato: il riscaldamento globale, unito a un possibile conflitto tra potenze mondiali, avrebbe trasformato l'allarme climatico in emergenza energetica. Questa previsione è stata tragicamente confermata dalla guerra in Ucraina.

Il progetto SIER (Scuola di Introduzione alle Energie Rinnovabili) è nato all'Università di Udine proprio a partire da una riflessione su questa previsione, e dalla forte convinzione che la fisica abbia la possibilità, e anzi il dovere, di guidarci verso una risoluzione di questi nuovi e drammatici problemi che caratterizzano il nostro tempo. Il suo contributo deve svilupparsi ovviamente in collaborazione con l'ingegneria, la chimica e l'informatica: per questo la SIER è stata fondata mettendo insieme queste competenze.

L'aspetto multidisciplinare è ancora più importante, poiché si vogliono introdurre le tematiche relative allo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili e alla sostenibilità non limitandosi al solo aspetto scientifico, ma includendo anche quello economico, giuridico, sociale.

La SIER si sviluppa nell'arco di sei giornate, coinvolge una ventina di docenti di università e istituti scientifici della Regione ma non solo, e si rivolge a studenti e laureati nelle materie scientifiche e a operatori del settore che vogliano approfondire la loro conoscenza sulle tematiche energetiche.

Attraverso la combinazione di lezioni teoriche e di esercitazioni pratiche "hands-on",  viene messa a disposizione dei partecipanti una panoramica aggiornata e completa sulle principali tecnologie rinnovabili commercialmente valide, arrivando a comprenderne il funzionamento e i passi che hanno portato alla loro ideazione e sviluppo.

Grande attenzione è rivolta alla presenza di laboratori e, soprattutto, al contatto con il mondo della ricerca. Con la stessa filosofia che ha fatto sorgere la scuola, è infatti partita, in sinergia, anche una linea di ricerca che ha permesso, per esempio, di sviluppare un sistema a concentrazione solare (specchio lineare) competitivo con i carburanti fossili, e un gassificatore per biomasse di scarto di nuova concezione: i partecipanti alla scuola possono quindi esplorare e discutere le tecnologie coinvolte e le loro implicazioni con gli esperti.  

Infine, diverse ditte (grazie a Punto Impresa dell'Università di Udine, che fa da ponte tra l'accademia e le imprese), collaborano con la SIER, attraverso sponsorizzazioni, colloqui con i partecipanti, e offerta di tirocini, che talvolta – come già verificatosi – si tramutano in vere e proprie assunzioni.

Ed ecco che quest'anno, la settimana del 19 settembre ha visto svolgersi l'ottava edizione della SIER, inaugurata dal saluto del Magnifico Rettore e delle autorità presenti, seguito da tre seminari introduttivi di ampio respiro. Una quarantina gli iscritti quest'anno, provenienti da diverse regioni, che hanno potuto seguire le lezioni frontali, partecipare a laboratori, ascoltare imprenditori, visitare una ditta friulana che produce pallet di legno e che è riuscita a diventare energeticamente indipendente utilizzando un gassificatore e un impianto di teleriscaldamento. È grazie a questi esempi che la Scuola fa conoscere opportunità di studio e di formazione, per acquisire le competenze e le professionalità richieste per lavorare nell’ambito delle rinnovabili e, anche questo anno, darci la speranza di offrire il nostro piccolo contributo per trasformare l'emergenza globale in un nuovo inizio.


Marina Cobal – Professore ordinario all'Università di Udine, si occupa di fisica agli acceleratori, e ha lavorato agli esperimenti CDF (Tevatron, USA) e ATLAS (LHC, Svizzera). Al CERN (dove è stata Fellow e Staff) ha ricoperto incarichi di responsabilità a livello internazionale ed è ora parte dello steering group per la realizzazione del futuro collisore FCC. Ha fondato ed è Direttrice della SIER, i cui Vicedirettori sono Paolo Giannozzi e Marco Citossi.