Atomino e Topolino risolvono i misteri di Elettra

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 G.C. Righini    21-11-2014     Leggi in PDF

Se è vero che nei fumetti (non solo Disney) si toccano spesso argomenti legati alla chimica, alla biologia e all'innovazione tecnologica, è molto più raro che sia la fisica il soggetto di una storia. Invece, nell'episodio Atomino, Topolino e il mistero delle merendine mutevoli, pubblicato sul numero 3070 di Topolino uscito in edicola il 30 settembre 2014, Topolino e il suo “collaboratore” Atomino Bip Bip si recano a Trieste, per risolvere un problema al sincrotrone Elettra, lì ribattezzato Lucettra.

Atomino e Topolino risolvono i misteri di Elettra

Vista di Elettra (qui ribattezzata "Lucettra") nel Topolino n. 3070.
Crediti: © Disney. Per gentile concessione della redazione di Topolino.

Naturalmente il problema è del tutto irreale, con le merendine che, irradiate dalla luce di sincrotrone, si trasformano: il ripieno originale di cioccolata diventa crema! Si scopre che la colpa è di un atomo “mutevole”, di nome Deleterium. La storia, con la miniaturizzazione di Topolino e il viaggio all'interno della struttura atomica delle merendine, riprende un tema caro alla fantascienza, oggetto del film del 1966 Viaggio allucinante, e che poi ha avuto diversi sviluppi nei fumetti. Bisogna dare atto che, se da una parte questa storia mantiene il suo obiettivo di divertire, con una eccellente caratterizzazione delle “personalità” dei vari atomi (l'atomo di elio “è un … pallone gonfiato”, quello di fosforo “si bulla perché risplende”, gli atomi di calcio sono “molto socievoli”), dall’altra riesce a dare una informazione corretta sul sincrotrone Elettra e su Fermi, il suo vicino FEL, anche se ovviamente superficiale. Inoltre, nello stesso numero di Topolino sono riportate le interviste di due giovanissimi "Toporeporter", Lucia e Matteo, che hanno effettivamente visitato Elettra, ai ricercatori Roberto Visintini e Riccardo Cucini. Non a caso, questo numero è stato pubblicato in concomitanza con Trieste Next,  il salone europeo della ricerca scientifica.

Per finire, possiamo ricordare che questa visita a Elettra ha un illustre precedente: nel 1985, infatti, la storia Topolino e l'acceleratore nucleare (nel numero 1563) era ambientata al CERN di Ginevra, proprio nel periodo in cui era iniziato lo scavo del tunnel per il LEP, il più grande acceleratore elettrone-positrone mai costruito. Due anni prima, invece, su Topolino numero 1459, era apparsa la storia Topolino e il fantastico “tokamak”, in cui il nostro eroe sogna di trovare, a bordo di un UFO, un tokamak, descritto come una sorgente di “energia pulita, illimitata e completamente gratis”. Da notare che uno scienziato di Topolinia commenta: “Da anni tentiamo di costruirlo, ma la nostra tecnologia è ancora primitiva”.

Le citazioni scientifiche nei fumetti ormai sono oggetto di studi, testi e libri che si occupano dell’argomento a vario titolo e da diversi punti di vista. Forse Trieste è un luogo speciale per la fisica nei fumetti: due interessanti tesi discusse presso la SISSA, al Master in Comunicazione della Scienza, hanno avuto per titolo, rispettivamente, Scienziati di Paperopoli (Maria Teresa Gallo, 2008) e La scienza su «Topolino» nel decennio 2001-2010 (Fabio Bettani, 2012).