Dalla pila di Fermi alla IAEA: una laurea ad honorem per Rafael Grossi

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 M. Passoni    31-01-2023     Leggi in PDF
Crediti: LAB Immagine – Dipartimento di Design, Politecnico di Milano.

Il 2 dicembre 2022 si è celebrato l'ottantesimo anniversario dell'evento che ha segnato l'ingresso dell'umanità nell'era nucleare. Infatti, il 2 dicembre 1942 l'Italiano Enrico Fermi guidò con successo l'accensione del primo reattore nucleare della storia (il cosiddetto "Chicago Pile 1"), come già ricordato nello scorso numero di SIF Prima Pagina, e proprio in questa ricorrenza il Politecnico di Milano ha conferito la laurea magistrale ad honorem in Nuclear Engineering a Rafael Mariano Grossi, dal 2019 Direttore Generale dell'International Atomic Energy Agency (IAEA).

L'IAEA, all’interno della famiglia delle Nazioni Unite, è l'organismo internazionale per la cooperazione nel campo nucleare. L'Agenzia collabora con i suoi 175 Stati membri e numerosi partner in tutto il mondo per promuovere l'uso sicuro e pacifico delle tecnologie nucleari, ed è stata selezionata dal Comitato Nobel per il conferimento del Premio Nobel per la Pace 2005, "per gli sforzi volti a prevenire l'uso dell'energia nucleare per scopi militari e per garantire che l'energia nucleare per scopi pacifici sia utilizzata nel modo più sicuro possibile".

Rafael Mariano Grossi approda alla Direzione Generale della IAEA dopo un percorso in veste da diplomatico, con oltre 35 anni di esperienza ai massimi livelli nel campo della non proliferazione e del disarmo. Pur non partendo da un profilo di natura tecnico-scientifica, nell'esercizio delle proprie funzioni ha incarnato in modo ideale i principi ispiratori della professione dell'ingegnere nucleare, in un periodo storico di straordinaria complessità e importanza per l'umanità intera, mostrando in quale modo lo sviluppo di più di un secolo di conoscenze nucleari possa essere sfruttato per contribuire ad affrontare problemi fondamentali per il futuro del genere umano: studio, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, salute globale, sviluppo sostenibile (cibo, acqua, uso razionale delle risorse, gestione dei rifiuti, tutela dell'ambiente), gestione delle crisi internazionali ispirata ai valori universalmente riconosciuti delle Nazioni Unite, riduzione del divario di genere.

L'Italia ha avuto un ruolo di grande rilevanza nello sviluppo delle conoscenze fisiche e delle applicazioni in ambito nucleare, a partire dagli studi pionieristici negli anni '30 da parte del gruppo di ricerca guidato da Enrico Fermi (i "ragazzi di via Panisperna") che hanno gettato le basi, teoriche e sperimentali, per lo sviluppo di numerosi settori dell’Ingegneria Nucleare, dalla produzione di energia allo studio dei materiali, alle applicazioni in ambito medicale, fino ai giorni nostri.

Il Politecnico di Milano è stata la prima università italiana a dotarsi di un corso di laurea in Ingegneria Nucleare, avviato in via sperimentale già negli anni '50 e ufficialmente aperto nel 1960, e di un reattore nucleare di ricerca che ha operato, per i suoi 20 anni di licenza, dal 1960 al 1980, nello storico edificio del Centro Studi Nucleari Enrico Fermi (CeSNEF). Oggi, la sua laurea magistrale in Nuclear Engineering è la più frequentata in Italia e tra le maggiormente frequentate in tutta Europa. Il Politecnico di Milano ha recentemente investito, in modo importante, risorse per la realizzazione di nuove infrastrutture e laboratori, grazie ai quali potrà garantire anche in futuro la disponibilità di un contesto ideale per lo sviluppo di formazione e ricerca nel più ampio spettro possibile delle discipline nucleari.


Matteo Passoni – Professore ordinario di Fisica della Materia al Politecnico di Milano, dove insegna Fisica Nucleare e Fisica dei Plasmi. È vicepreside della Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione e coordinatore del Corso di Studi in Ingegneria Nucleare. I suoi interessi di ricerca riguardano fisica dei plasmi, fusione nucleare, scienza dei materiali e applicazioni della fisica nucleare.