L'Altro Rinascimento. Ulisse Aldrovandi e le meraviglie del mondo

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 R. Balzani    31-01-2023     Leggi in PDF

Di Ulisse Aldrovandi, nato a Bologna l'11 settembre 1522, cinquecento anni fa, si ricorda soprattutto la "Monstrorum Historia", un volume postumo che ha alimentato, e tuttora alimenta, l'immaginario fantastico. Ma il naturalista e professore dell'Alma Mater merita ben altra attenzione. La sua attività fu inesausta: convinse le autorità felsinee a inaugurare un orto botanico, sul modello di Pisa e di Padova, dove effettuare lezioni sui campioni coltivati. Nel 1574 pubblicò un "Antidotarium", prima farmacopea ufficiale bolognese; ma il suo grande disegno fu la realizzazione in casa propria di uno straordinario "teatro di natura", compendio di testimonianze provenienti da tutto il mondo conosciuto. Non fu il solo: altri collezionisti erano all'opera. Quello che distinse Aldrovandi fu l’originalità del progetto e un colpo di fortuna.

Quanto al primo punto, l'originalità del progetto, il naturalista bolognese aveva le idee chiare. Certo, era importante la collezione in sé, composta da migliaia e migliaia di beni naturali e artificiali (un erbario ancora intatto, e poi gli oggetti geologici, paleontologici, zoologici, botanici, etnografici che erano da lui minuziosamente schedati e controllati), o meravigliosi, come i basilischi e le chimere: questa serviva a legittimarlo presso gli studiosi e soprattutto presso un'élite facoltosa attratta dalla stravaganza, alla quale ricorreva poi per i finanziamenti. La collezione, quindi, non era che un primo passo. Il secondo era la documentazione delle raccolte attraverso disegni acquarellati, coloratissimi, ricorrendo ad artisti noti e meno noti: migliaia di fogli ancora conservati presso la Biblioteca Universitaria di Bologna. Il terzo era la trasposizione di quelle opere grafiche in xilografie, incise su migliaia di tavolette in legno di pero: dal pezzo unico alla riproduzione seriale. Il quarto era la pubblicazione di un’opera a stampa enciclopedica, pensata in più volumi – dei quali riuscì a vedere completati solo i primi – per divulgare quella visione della natura di cui egli godeva direttamente.

E qui siamo al colpo di fortuna. Aldrovandi decise, pochi anni prima di morire (1605), di lasciare il suo enorme patrimonio culturale alla città di Bologna, che, con un po' di tempo, lo accolse e gli dedicò alcune sale del palazzo comunale. Il museo di Aldrovandi divenne un’attrazione pubblica: grazie a questa intuizione, una colossale operazione culturale non andò dispersa come in genere accadde alle altre. Portato nel Settecento presso l'Istituto delle Scienze, a Palazzo Poggi, è quasi tutto lì: le migliaia di lettere, gli appunti delle lezioni, i manoscritti. E poi la biblioteca, le tavole acquarellate, le tavolette di pero, la grande opera a stampa, gli oggetti delle sue raccolte (ridotti a qualche centinaio, ma comunque il maggiore giacimento cinquecentesco).

Tutto ciò, oggi patrimonio dell'Alma Mater, conosce un nuovo tentativo di valorizzazione nella mostra di arte e scienza "L'altro Rinascimento. Ulisse Aldrovandi e le meraviglie del mondo" in programma dall'8 dicembre 2022 al 10 aprile 2023 presso il Museo di Palazzo Poggi, e concepita proprio per restituire ad Aldrovandi, fra i primi "comunicatori" del mondo naturale, il ruolo che gli spetta. Staccandolo, se possibile, dal facile stereotipo del "collezionista di mostri", ma senza dimenticare il labile confine fra il naturale e il meraviglioso che segnava la mentalità dei suoi contemporanei. E forse anche dei nostri.


Nell'immagine:
A sinistra: Girasole (Chrysanthemi) BUB, Ms. Aldrovandi, Tavole di piante, fiori e frutti vol. 1, carta 76; Rinoceronte indiano (Rhinoceros) BUB, Ms. Aldrovandi, Tavole di animali, vol. 1, carta 91; Drago (Draco aethiopicus) BUB, Ms. Aldrovandi, Tavole di animali, vol. 4, carta 140. Crediti: © Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Biblioteca Universitaria di Bologna.
A destra elaborazione grafica delle opere: Agostino Carracci, Ritratto di Ulisse Aldrovandi; Fogli di Erbario, SMA.
Crediti: ©Fondazione Accademia Carrara, Bergamo; ©Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Orto Botanico ed Erbario, Sistema Museale d'Ateneo.


Roberto Balzani – Professore ordinario di Storia Contemporanea dell'Università di Bologna, dirige dal 2015 il Sistema Museale di Ateneo. Ha presieduto l'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell'Emilia-Romagna dal 2017 al 2020.