Pubblicato il WEO2014 dell'IEA con previsioni fino al 2040

Il 12 novembre 2014 l'International Energy Agency (IEA) ha pubblicato il World Energy Outlook (WEO) 2014 che designa uno scenario di previsione al 2040 del sistema energetico mondiale.
Fondata nel 1974 dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per facilitare il coordinamento delle politiche energetiche dei paesi membri a favore della sicurezza delle forniture di greggio, l'IEA successivamente ha esteso il suo mandato verso la direzione dello sviluppo sostenibile, occupandosi anche di protezione dell'ambiente e cambiamenti climatici. La pubblicazione annuale WEO viene usata da dirigenti pubblici e privati di tutto il mondo nelle fasi di individuazione dei quadri normativi e di programmazione degli investimenti.
L'IEA prevede che la domanda mondiale di energia aumenterà del 37% al 2040, anche se il trend di crescita della popolazione e dell'economia mondiale sarà caratterizzato da una minore intensità energetica rispetto al passato. Al 2040 il mix energetico mondiale si suddividerà in parti quasi uguali tra petrolio, gas, carbone e fonti a basso contenuto di carbonio (nucleare e rinnovabili), mentre il mix elettrico vedrà le rinnovabili pesare per un terzo della torta.
Il contributo delle fonti fossili scenderà al 55% della produzione elettrica, dal 68% del 2012, e le rinnovabili passeranno dal 21 al 33%. A perdere più terreno sarà il carbone, soprattutto nei Paesi OCSE, frenato dalle politiche per il clima. È anche previsto un dimezzamento della produzione da olio combustibile e quasi un raddoppio di quella da gas, che in Europa, comunque, non tornerà ai livelli del 2010 prima del 2030. Nell'elettrico circa metà della nuova potenza installata nei prossimi 26 anni verrà dalle fonti pulite. A crescere di più saranno nell'ordine eolico, idroelettrico e solare. Le rinnovabili supereranno il gas divenendo la seconda fonte del mix elettrico già nel giro di un paio di anni ed entro il 2035 daranno il contributo più importante, sorpassando anche il carbone.
Per il nucleare si prevede un aumento della potenza del 60%, da 392 GW nel 2013 a oltre 620 GW nel 2040, e una localizzazione soprattutto in Cina, India, Corea e Russia. Tuttavia, la sua quota sulla generazione elettrica globale, che ha raggiunto il picco quasi due decenni fa, aumenterà di solo un punto percentuale, portandosi al 12%. Occorrerà anche affrontare l'oneroso e impegnativo compito dello smantellamento di circa 200 reattori obsoleti con un costo di circa 100 miliardi di dollari.
Nonostante la forte crescita delle rinnovabili e il rallentamento dell'uso carbone, le emissioni di CO2 cresceranno di un quinto entro il 2040 facendoci sforare il nostro carbon-budget, cioè la quantità di gas serra che, secondo l'IPCC, possiamo rilasciare senza superare la soglia critica dei 2 °C di riscaldamento rispetto ai livelli preindustriali.