Energy Forum 2015: dalla geopolitica alle esigenze del Paese

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 G. Alimonti    25-06-2015     Leggi in PDF

Un titolo ambizioso e nomi importanti nel programma della seconda edizione dell'Energy Forum, che si è svolta venerdì 15 maggio 2015 presso la storica Villa del Grumello a Como. L'Energy Forum è nato lo scorso anno nell'ambito del Festival della Luce. Riunendo esponenti istituzionali, esperti e operatori dell'energia di livello internazionale, il Forum ha l'ambizione e l'obiettivo di proporre annualmente un panorama del mondo dell'energia per definire sempre più, sempre meglio e in anticipo, l'evoluzione degli scenari energetici.

Il tema centrale dell'edizione di quest'anno sono stati i possibili scenari futuri dell'energia in connessione agli equilibri geopolitici globali. Lo scenario internazionale delle fonti energetiche vede, infatti, i principali paesi produttori di energia a livello mondiale coinvolti in profondi cambiamenti derivanti da una molteplicità di fattori di carattere politico ed economico: a seconda dell'evolversi delle condizioni geopolitiche potrà cambiare, anche radicalmente, il modo in cui ci approvvigioneremo e utilizzeremo l'energia.

In particolare, il prezzo del petrolio ha subito nell'ultimo anno ampie oscillazioni, partendo da oltre 100 $ al barile, toccando un minimo di 43 $, per poi risalire agli attuali valori. Non si sa quanto durerà la parentesi depressiva dei prezzi, e quindi degli investimenti, ma è tangibile il ribaltamento del paradigma storico della sicurezza degli approvvigionamenti: i produttori sono ora obbligati a vendere per mantenere il welfare e la sicurezza sociale. Questo non si tradurrà però in bassi prezzi per noi europei, importatori del 53% del nostro fabbisogno energetico: l'80% dell'incremento dell'utilizzo delle fonti fossili negli ultimi 10 anni è avvenuto in Asia e quindi i clienti non mancano.

Anche considerando che le fonti rinnovabili hanno nel 2014 soddisfatto quasi il 40% del fabbisogno elettrico nazionale, si deve però allo stesso tempo osservare che il costo degli incentivi alle fonti rinnovabili in Italia ha superato per la prima volta il costo del gas naturale d'importazione, utilizzato poi per il riscaldamento e la produzione termoelettrica. Inoltre, considerando che in Italia le circa 10 milioni di tonnellate di CO2 evitate dal fotovoltaico costano quasi 7 miliardi di € all'anno (per 20 anni), questo implica che la CO2 evitata grazie all'utilizzo di fonti rinnovabili costa 700 € a tonnellata, quando il suo prezzo sul mercato europeo è meno di un centesimo di tale cifra. E con 7 miliardi di € si sarebbero potute costruire, per esempio, due nuove linee di metropolitana di 50 Km ciascuna o un'autostrada di 1200 Km o 200 Km di treno veloce ... azioni che avrebbero comportato una riduzione delle emissioni di CO2 assai maggiore, oltre a numerose altre ricadute positive sul sistema Paese.

Durante l'Energy Forum 2015 questi e altri aspetti della tematica energetica sono stati ampiamente sviluppati da esponenti istituzionali insieme a esperti e rappresentanti delle Associazioni dell'energia. Anche in questa occasione non sono mancate le diverse visioni, alcune sostenute con un certo calore, che ci hanno mantenuti tutti particolarmente vigili ed attenti!