Ricerca ma non solo: Naples for Nepal

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 M. Corradini    25-06-2015     Leggi in PDF

Ricerca ma non solo: Naples for Nepal

Gli studenti del gruppo Young Minds, organizzatori dell'evento, in una foto di Pietro Scolorato.

25 aprile 2015, ore 06:11 UTC (08:11 ora italiana): il Nepal è scosso da un violento sisma di magnitudo 7,8 Mw con epicentro a nord-ovest della capitale Kathmandu. In pochi secondi interi villaggi sono rasi al suolo: novemila i morti, diciannovemila i feriti, centinaia i dispersi, migliaia gli sfollati.

In televisione e sui social network appaiono le prime immagini della tragedia: le macerie di quelle che pochi istanti prima erano città, gli edifici centenari - patrimonio dell'umanità - distrutti per sempre, i volti dei sopravvissuti, i corpi di chi invece non ce l'ha fatta. Con il passare dei giorni l’attenzione mediatica si è progressivamente spenta, ma la situazione continua a essere drammatica: il Nepal è uno degli stati più poveri del continente asiatico e ha scarsissime risorse per potersi rimettere in sesto da sé.

Il 7 maggio 2015, a due settimane dal sisma, la sezione EPS Young Minds di Napoli ha organizzato il pranzo di beneficenza "Naples 4 Nepal" per raccogliere fondi da destinare alla popolazione del Nepal.

L’evento ha avuto luogo presso il Dipartimento di Fisica dell’Università “Federico II” di Napoli, richiamando studenti e professori da tutti i dipartimenti del complesso universitario di Monte Sant’Angelo. Ognuno ha donato il proprio contributo: cucinando, allestendo e soprattutto partecipando! Il forte spirito internazionale del Dipartimento di Fisica non poteva che dare vita a un pranzo veramente speciale: rustici tipicamente napoletani combinati con Biryani bengalese, vino campano abbinato alle polpette al curry, caffè espresso ad accompagnare il kheer (il dessert indiano a base di crema di riso).

Il ricavato dell’evento ha raggiunto la somma di 1500 € che è stata devoluta all’Associazione per la Solidarietà Internazionale in Asia ASIA-ONLUS, sul cui sito è possibile vedere le azioni già avviate per fronteggiare l’emergenza in Nepal.

Il pranzo di beneficenza si è concluso con gioia e soddisfazione, sicuramente per l’inaspettato successo ottenuto dalla raccolta fondi, ma anche perché eventi come questi ci rivelano quanto un luogo di lavoro e di studio possa essere a tutti gli effetti una comunità. Pronta, nel momento del bisogno, a contribuire alla società non solo attraverso la ricerca scientifica, ma anche umanamente.

La risonanza dell’evento ha certamente lasciato un’eco di solidarietà tra quelli che hanno partecipato, quelli che avrebbero voluto - ma non hanno potuto - e quelli che sono ancora in tempo per dare una mano.

"Per aiutare chi ha bisogno non occorre essere supereroi, basta comportarsi da esseri umani" (tweet per #nepal di S. Zannini).