IPERION CH.it: nuove opportunità per i ricercatori nell’area beni culturali

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 C. Miliani, L. Pezzati    26-02-2016     Leggi in PDF
Laboratorio mobile dell’infrastruttura IPERION CH.it installato presso le sale espositive della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia per lo studio di dipinti di J. Pollock.

Il progetto IPERION CH.it ha l’obiettivo di creare il nodo italiano di E-RIHS, l’infrastruttura europea di ricerca per la Heritage Science nella Roadmap 2016 dell’European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI). Approvato e finanziato dal MIUR (MD no.17641 di 2013/07/23), il progetto rafforza la posizione italiana in Europa nel campo dell'Heritage Science, migliorandone le capacità nei settori tecnologici e scientifici relativi ai beni culturali, e integrando strutture all'avanguardia e competenze d’eccellenza di organismi di ricerca (CNR, CoIRICH, CSGI, ENEA, INFN, INSTM, OPD) e università nazionali. Tramite call annuali, IPERION CH.it seleziona progetti di ricerca italiani nell’ambito Heritage Science. I vincitori ottengono gratuitamente accesso ai laboratori mobili e fissi – e prossimamente anche agli archivi scientifici – degli enti partecipanti all’infrastruttura. L’accesso ha caratteristiche di eccellenza e unicità e offre ai ricercatori italiani strumentazioni, metodi analitici e competenze all’avanguardia, frutto di una costante e consolidata attività di ricerca e sviluppo nel settore, e che non sarebbero altrimenti facilmente accessibili. L’obiettivo è promuovere e supportare la ricerca di alta qualità applicata alla conoscenza, alla conservazione e alla valorizzazione dei beni culturali.

In particolare, i laboratori mobili MOLAB-CNR e CHNet-INFN sono dotati di strumentazioni d'avanguardia non invasive e portatili, che nel loro insieme rappresentano un unicum in Italia ed in Europa. I laboratori mettono a disposizione, secondo un approccio altamente integrato, strumentazioni per analisi non invasive puntuali (FTIR, Raman, XRD, UV-vis, NMR-MOUSE), di imaging (mapping XRF, tomografia X, scanning Vis-NIR, ecc.) e di digitalizzazione (digitalizzazione 2D a luce variabile, 3D a larga, media o piccola scala) fornendo al contempo la conoscenza dettagliata della composizione chimica dei materiali e la determinazione della micro e/o macro struttura tridimensionale dell’opera. Le conoscenze acquisite tramite l’accesso ai laboratori mobili possono essere approfondite, ove necessario, con l’impiego di strumentazioni allo stato dell’arte per lo studio di micro-campioni. Per il 2016, i laboratori INSTM, Tor Vergata, CHNet-INFN e CNR mettono a disposizione dei ricercatori italiani strumenti e metodi per indagini fisiche e chimiche d’avanguardia come quelle per la datazione dei materiali (con termoluminescenza e 14C), per la paleogenetica e per l’identificazione e mappatura dei materiali organici (HPLC, GC-MS, SERS, micro-FTIR, ToF-SIMS).

Una call pilota, lanciata nell’autunno del 2014, consentì di svolgere 7 progetti di ricerca, sui 18 presentati, con il coinvolgimento di vari laboratori dell’infrastruttura. Tra i progetti di questa prima call si ricorda: lo studio della tecnica esecutiva di J. Pollock tra il '42 e il '47 in 10 dipinti conservati alla Peggy Guggenheim di Venezia, lo studio dello stato di conservazione del mosaico di Alessandro al Museo Archeologico di Napoli, l’analisi della tavolozza del divisionismo italiano per la Galleria di Arte Moderna a Roma. Per il 2016, fino al 25 marzo, gruppi interdisciplinari di archeologi, conservatori, storici dell’arte, restauratori, chimici, fisici, o singoli studiosi dei beni culturali potranno presentare “domanda per l’accesso” per chiedere l’intervento di IPERION CH.it nello studio di opere d’arte, monumenti e siti archeologici del territorio italiano. I progetti saranno selezionati sulla base dell’eccellenza scientifica da un panel di revisori esterni all’infrastruttura.