Università: a che punto siamo?

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 P. Rossi    15-03-2014     Leggi in PDF

Il sistema universitario in Italia sta attualmente attraversando una fase delicata, dopo la recente introduzione della riforma Gelmini. Le questioni che il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) giudica particolarmente rilevanti sono:

• L’eccesso di burocrazia nei meccanismi di accreditamento e di valutazione periodica dei corsi di studi e il conseguente inutile aggravio dei relativi adempimenti.
• Le difficoltà generate dall’eccesso di prescrizioni e di vincoli imposti per l’attivazione e l’accreditamento dei corsi di dottorato, che rischiano di compromettere la sopravvivenza di dottorati anche di buona qualità ma legati a sedi medio-piccole.
• La sensibile riduzione del finanziamento alla ricerca, e in particolare alla ricerca di base, fino a livelli critici per un Paese culturalmente ed economicamente avanzato.
• L'attendibilità e l'efficacia delle graduatorie risultanti dalle difficili procedure di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) e i conseguenti rischi legati a un loro eventuale uso improprio.
• L’implementazione talvolta arbitraria e gli aspetti talvolta insoddisfacenti delle procedure, dei criteri e dei parametri individuati per le valutazioni relative all’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN).
• La necessità, legata anche all’ASN, di una revisione talvolta sostanziale dei settori scientifico-disciplinari, dei settori concorsuali e delle loro declaratorie.
• La necessità di attivare un secondo piano straordinario di reclutamento di professori associati per far fronte alle crescenti emergenze didattiche e per liberare risorse anche ai fini del reclutamento di professori ordinari e di ricercatori “tenure track”.
• Il ripensamento dei meccanismi preposti alle azioni disciplinari, onde meglio garantire la terzietà del giudizio e la possibilità di appello in sede accademica e non giudiziaria.

Questi, tra i molti altri in discussione, sono i punti che il CUN, sempre attento ai problemi del mondo universitario della docenza e della ricerca, ritiene di segnalare nel quadro delle sue competenze.