Sulla formazione e reclutamento degli insegnanti

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 I. Rabuffo    23-12-2016     Leggi in PDF

La qualità della società dipende dalla qualità della Scuola e la qualità della Scuola dipende dalla qualità degli insegnanti.

Basta questo per capire quanto delicata e importante sia la questione di cui si è occupato il Governo Renzi che ha recentemente emanato una nuova legge (L. 107) sulla Scuola, molto ampia e articolata, entrata in vigore nel luglio del 2015. La legge contiene, tra le altre cose, un disegno di formazione e reclutamento degli insegnanti. È la prima volta che in Italia si provvede a definire delle regole sul mestiere dell'insegnante, e pertanto è una occasione imperdibile per ottenere finalmente, a regime, un ordine nella situazione confusa e sregolata che abbiamo finora vissuto.

Al momento siamo in (preoccupata) attesa dei decreti attuativi. La complessità del problema richiede molta attenzione ai dettagli di questi ultimi, dato che è proprio nei decreti attuativi che possono annidarsi pericoli (ma anche soluzioni, naturalmente). Per avviare un confronto tra istituzioni universitarie, comunità scientifica, insegnanti della Scuola Secondaria e il Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) sui provvedimenti previsti dalla citata legge relativamente alla Formazione Iniziale e Reclutamento degli Insegnanti, il 25 ottobre scorso è stato organizzato un convegno dalla Conferenza dei Presidi e dei Direttori delle Strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie (con.Scienze). L'incontro ha offerto l'opportunità di intervenire, se possibile, nella fase attuativa della legge sulla Buona Scuola.

In particolare, la partecipazione alla prevista tavola rotonda delle Società Scientifiche mi ha permesso di evidenziare, a nome della Società Italiana di Fisica (SIF), le criticità nell'ambito della formazione dell'insegnante di Fisica, che richiede particolare attenzione anche a causa degli storici pregiudizi sull'inaccessibilità degli argomenti da trattare. L'istanza della SIF è contenuta in un breve documento riportato in allegato agli atti del convegno. Il documento mira a correggere alcuni aspetti tecnici, non valutati correttamente in precedenti decreti attuativi, al fine di garantire la competenza disciplinare dell’insegnante e la coerenza tra la preparazione universitaria e le discipline di cui avrà la responsabilità dell'insegnamento. Quello che la SIF richiede è semplicemente di dare la responsabilità di un insegnamento a chi ha le capacità (anche solo potenzialmente) di poterlo fare.

Infine, l'occasione è stata importante per porre all’attenzione della rappresentanza inviata dal MIUR l'opportunità che, per le decisioni di così vasta portata, il Ministero si consulti con le Società Scientifiche e non con le persone occasionalmente vicine a membri delle commissioni che di volta in volta istruiscono le soluzioni e i problemi.