Astronomia e Fisica a Firenze – Dalla Specola ad Arcetri

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 D. Dominici    31-01-2017     Leggi in PDF

Dal 22 dicembre 2016 è aperta, a Firenze, la Mostra "Astronomia e Fisica a Firenze – Dalla Specola ad Arcetri". La Mostra ripercorre le tappe fondamentali dello sviluppo della Fisica e dell'Astronomia a Firenze, quali l'apertura al pubblico dell'Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale (1775), la nascita dell'Istituto di Studi Superiori (1859) e il trasferimento dell'Osservatorio Astronomico sul colle di Arcetri (1872), sul quale Antonio Garbasso successivamente costruirà anche il nuovo Istituto di Fisica (1915-21).

La Mostra, che si tiene nei locali del Museo della Specola, rimarrà aperta fino al 19 marzo 2017. Il percorso espositivo si articola su tre piani dell'edificio, con materiale fotografico, documenti storici e strumentazione.

Il "tempio laico" della Tribuna di Galileo (1841) e il suggestivo Torrino (1807), primo osservatorio astronomico di Firenze, ospitano l'Astronomia con le osservazioni di comete ed eclissi solari e le prime osservazioni spettroscopiche di Giovan Battista Donati. Vi si possono ammirare apparecchiature che testimoniano lo sviluppo dell'Ottica, come l'obiettivo da 28 cm di apertura realizzato dall'officina del Museo su progetto di Giovan Battista Amici, e presentato alla Terza riunione degli scienziati italiani a Firenze nel 1841, e progetti quali l'Osservatorio di Arcetri o la torre solare, ideata da Giorgio Abetti e inaugurata ad Arcetri nel 1925.

Il Corridoio delle Mostre Temporanee, al piano superiore, ricostruisce con documenti storici, foto e strumenti la storia della Fisica fiorentina nel periodo 1915-40, e in particolare il ruolo rilevante di Antonio Garbasso nel costruire la nuova sede dell'Istituto di Fisica in Arcetri e nel riuscire a reclutare presso lo stesso Istituto un gruppo di brillanti giovani, come Rita Brunetti, Franco Rasetti, Enrico Fermi, Enrico Persico, Bruno Rossi, Gilberto Bernardini, Giuseppe Occhialini e Giulio Racah.

Ad Arcetri Fermi scrisse il lavoro che ha dato origine alla statistica di Fermi-Dirac, e Rossi vi sviluppò il suo famoso "circuito di coincidenza" utilizzato in molte successive ricerche, per esempio da Occhialini e Cecil Blackett nel 1932-33 negli studi sui raggi cosmici, che portarono alla conferma della scoperta di Carl Anderson del positrone.

La Mostra, organizzata dall'Università di Firenze (Museo di Storia Naturale, Dipartimento di Fisica e Astronomia) e dall'Osservatorio Astrofisico di Arcetri, in collaborazione con la Sezione di Firenze dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l'Archivio Storico del Comune di Firenze, l'Istituto Nazionale di Ottica del CNR, la Biblioteca di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell'Università di Firenze e il Museo Galileo, è stata curata da Fausto Barbagli, Simone Bianchi, Roberto Casalbuoni, Daniele Dominici, Massimo Mazzoni e Giuseppe Pelosi. Il catalogo esce come quarto volume della serie di pubblicazioni associate alla rivista «Il Colle di Galileo».