International Physicists' Tournament: ottima la prima!

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 R. Piazza    27-04-2017     Leggi in PDF

International Physicists' Tournament: ottima la prima!

La squadra italiana. Da sinistra: Francesco Barantani, Maurizio Contran, Sebastian Fava, Alessandro Carbonaro, Andrea Bellacicca, Niccolò Gallice, Silvia Cotroneo, Federico Petronio, Alessandro De Vita, Arsène Chémin. (da http://2017.iptnet.info/2017/04/14/results-of-the-final)

Immaginate di improvvisarvi pranoterapeuti per sorreggere in volo un aeromodello con la sola imposizione a distanza delle mani. O, novelli Harry Potter, di dover staccare una catena rotante da una carrucola con un lieve tocco di bacchetta magica, facendola trotterellare in posizione eretta il più a lungo possibile. O infine di compiere una sorta di rito mesmerico, spezzando in due una goccia con il solo ausilio di un magnete. Ma non è finita qui: perché dovrete anche saper spiegare come siete riusciti a farlo, usando della buona fisica, a un "opponente" che vi farà le pulci e al cospetto di un "revisore" inflessibile che valuterà con severità le vostre risposte.

Imprese da maghetti, illusionisti, o forse solo da geni incompresi della fisica, direte voi. Ed invece no, perché queste e tante altre sono le prove che si trovano ad affrontare i partecipanti all’'International Physicists' Tournament (IPT), uno splendido torneo a squadre riservato agli studenti di Bachelor o Master in discipline fisiche provenienti da tutto il pianeta.

Quest'anno, per la prima volta, c'eravamo anche noi italiani. Alla nona edizione dell'IPT ha infatti partecipato una squadra composta da studenti dell'Università e del Politecnico di Milano, sostenuta e "sponsorizzata" dalla SIF. Il torneo, che si è svolto dall'8 al 13 aprile a Gothenburg, Svezia, ha visto la partecipazione di 15 nazioni, divise in due gironi di 9 squadre e articolati in scontri diretti, nei quali ciascuna squadra svolgeva a rotazione il ruolo di "Reporter" (che in 10' deve esporre la propria soluzione ad un problema), "Opponent" (con a disposizione 5' per mostrare le debolezze e gli eventuali errori della soluzione proposta) e "Reviewer" (che deve moderare la discussione tra Reporter ed Opponent). Davvero una battaglia all'ultimo quanto, visto che solo le prime classificate di ciascun girone e la migliore seconda avrebbero avuto accesso all'ambito scontro finale.

Come dicevamo, per l'Italia era la prima volta. Per di più, soffrivamo di un handicap potenzialmente non trascurabile, perché, a differenza di altre squadre, la nostra non era stata scelta a seguito di una severa selezione nazionale. Con queste premesse, il celebre motto decoubertiniano suonava decisamente realistico. Ma le cose sono andate meglio, molto meglio di quanto fosse lecito aspettarsi. Al termine degli incontri di qualificazione, ci siamo infatti piazzati al secondo posto nel nostro girone: solo qualche misero punticino ci ha impedito di superare la squadra dell'Ucraina, seconda nell'altro girone e qualificatasi così per la finale, che ha poi meritatamente vinto. Nella classifica generale la nostra squadra si è poi piazzata al sesto posto, lasciandosi alle spalle quelle di Paesi quali Germania, USA, Svizzera e Cina, e meritandosi l'elogio della giuria, che davvero non si aspettava una tale prestazione da parte dei "novellini" del torneo!

Per darvi un'idea delle sfide che i nostri giovani hanno dovuto affrontare, date un'occhiata alla lista completa dei problemi di quest'anno. Siamo certi che, dopo aver constatato che non vi basterà per risolverli qualche "breve lezione di fisica", vorrete unirvi a noi nel festeggiare i nostri giovani gladiatori della scienza!