Laurearsi (in FISICA) conviene!

Il 16 maggio sono stati presentati all'Università di Parma i Rapporti AlmaLaurea 2017 su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati nell'ambito del Convegno "Università e skill nella seconda fase della globalizzazione". Al convegno sono intervenuti la Ministra del MIUR Valeria Fedeli, Il Presidente d'Alma Laurea Ivano Dionigi, Il Rettore di Udine e Segretario Generale della CRUI Alberto Felice De Toni, Il Rettore di Pavia Fabio Rugge, il Vice-presidente del Consiglio dell'Università di Pechino Ye Jingyi, il Direttore Generale per la Programmazione, il Coordinamento e il Finanziamento delle Istituzioni della Formazione Superiore del MIUR Daniele Livon.
Lo slogan emerso è stato "Laurearsi conviene", questo sia in termini di maggior occupazione che di remunerazione, tuttavia la scelta di optare per un percorso universitario è ancora largamente influenzata dall'ambiente famigliare e in particolare dal grado d'istruzione di almeno uno dei genitori. Il 18% dei laureati di primo livello ha un genitore laureato e l'11% due genitori laureati, questi valori salgono a 22% e 20% rispettivamente per la classe di laurea in Scienze e Tecnologie Fisiche (L30/25).
I dati presentati e reperibili sul sito di AlmaLaurea ci rivelano che più di 270 mila sono laureati nel 2016: in particolare, 156 mila laureati triennali (o di primo livello), 79 mila laureati nei percorsi magistrali biennali e 34 mila laureati a ciclo unico. Le donne, che da tempo costituiscono oltre la metà dei laureati italiani, rappresentano nel 2016 il 59%.
Per la laurea triennale in Scienze e Tecnologie Fisiche (L30/25), i laureati nel 2016 sono più di 1600; le donne costituiscono il 35% e scendono al 27% per la laurea magistrale in Fisica. Tuttavia la percentuale è del 25% nelle classi dell'Ingegneria. Fra i laureati del 2016 di tutte le classi, la prosecuzione della formazione dopo la laurea è nelle intenzioni del 62%. Tale tendenza è particolarmente marcata fra i laureati di primo livello (76%), che intendono indirizzarsi in larghissima parte verso la laurea magistrale (58%). Tra i laureati magistrali biennali, il 13% è propenso a seguire gli studi con il dottorato di ricerca. Per quanto riguarda le Scienze e Tecnologie Fisiche (L30/25), chi intende proseguire verso la laurea magistrale è circa l'80% e dei laureati magistrali il 71% è propenso a proseguire verso il dottorato di ricerca.
Dal secondo rapporto, sulla condizione occupazionale, emerge che a un anno dal titolo è occupato il 68% dei laureati triennali e il 71% dei magistrali biennali. Occorre specificare che quest’analisi segue l'impostazione dell'Indagine ISTAT sulle forze di lavoro e include tra gli occupati anche coloro che svolgono attività di formazione retribuita (es. dottorato). Secondo questa definizione per la laurea magistrale in Fisica a un anno dalla laurea risulta occupato 85% dei laureati, di cui il 50% è da considerarsi impegnato in un corso universitario (es. dottorato). Se si guarda più nel dettaglio, e non si includono le attività di formazione, per la laurea magistrale in Fisica notiamo che chi lavora a un anno dalla laurea è il 30% che sale al 59% dopo 5 anni. Si è visto, considerando tutte le classi di laurea, che col trascorrere del tempo migliorano le caratteristiche del lavoro svolto e, tra queste, anche l’efficacia del titolo. In particolare per i laureati magistrali in Fisica a cinque anni dalla laurea, la laurea risulta "molto efficace o efficace" per 70% degli occupati.
Il Convegno molto ricco di spunti, ad esempio sui temi dell'internazionalizzazione e dell'importanza delle "soft skill", ha ospitato anche due tavole rotonde: la prima incentrata su esperienze di imprenditorialità di studenti e laureati e la seconda incentrata sull'Industria 4.0 e le relative traiettorie evolutive di posti di lavoro e skill.