JPC celebra Marie Curie e le scienziate della chimica fisica

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 F. Mallamace    30-11-2017     Leggi in PDF

JPC celebra Marie Curie e le scienziate in chimica fisica

Credits: American Chemical Society, DOI 10.1021/acs.jpca.7b09654.

Il Journal of Physical Chemistry (JPC) della American Chemical Society ha pubblicato lo scorso 7 novembre, in occasione dell'anniversario dei 150 anni della nascita di Marie Curie e allo scopo di evidenziare il ruolo della donna nella chimica fisica, il numero speciale "Highlighting Female Physical Chemists".

Marie Curie è presumibilmente stata il primo autore di genere femminile a pubblicare sulla rivista, con un review article del 1901 (P. Curie, S. Curie, J. Phys. Chem. 1901, 5 (2), pp 152-152) dove P. Curie è il marito Pierre e S. Curie è proprio Marie; "S" indica infatti il suo cognome da nubile: Sklodowska. Il lavoro, dal titolo "Review: The electric charge on the deflectable radium rays", è stato scritto da Wilder Bancroft, editore di JPC, con l'obiettivo di portare all’attenzione dei lettori la pubblicazione sulla rivista francese Comptes Rendus des Séances de l'Académie des Sciences, con cui i Curie annunciarono che la radiazione da radio non ha carica. Questo lavoro su JPC rappresenta anche un "cameo" per Marie Curie, in quanto è il solo nella letteratura di quei tempi in cui il titolo del suo articolo "Sur la charge électrique des rayons déviables du radium" sia apparso in lingua inglese.

I cinque Editori della rivista, di cui tre sono donne, hanno esplicitamente motivato che questo numero speciale è dedicato non solo a Marie Curie, ma a tutte le donne che dal 1896 hanno pubblicato sulla rivista. Purtroppo, dai circa 160.000 articoli apparsi in questo lasso di tempo non si può determinare con certezza il numero delle autrici, né a dare informazioni complete su di esse. La ragione sta nel fatto che spesso sono state utilizzate solo le iniziali dei nomi, e per questo potrebbe anche essere possibile che qualche altra scienziata sia stata autrice di un articolo prima della stessa Marie Curie.

La prima autrice di JPC di cui si ha certezza assoluta, dopo Marie Curie, è Clara C. Benson (University of Toronto), unica firmataria dell'articolo intitolato "The rate of oxidation of ferrous salts by chromic acid", JPC 1902, 7, 1–14, apparso nel 1902. Dopo Clara C. Benson, per vedere sulla rivista il nome di un'altra donna occorre attendere il 1906, con Gertrud Woker. In quell'anno sono stati tradotti da Dwight Bancroft due suoi manoscritti ad autore singolo (JPC 1906, 10, 370–391 e 455–473) pubblicati in Germania. Gertrud Woker, che ha svolto la sua carriera a Berna, è ben nota non solo in chimica ma anche come scrittrice molto attiva sulle problematiche dei diritti umani.

Poiché Marie Curie è morta a 66 anni, gli Editori hanno selezionato e invitato a contribuire all'issue 66 autrici appartenenti a diverse aree della chimica fisica, e alcune di loro sono nostre connazionali. Nello specifico sono colleghe che hanno giocato ruoli importanti tramite le loro pubblicazioni su JCP o hanno contribuito alla rivista con altri ruoli. Vi sono autrici di lavori molto citati, donne che sono state JPC Editors o componenti dell'Editorial Advisory Board members, o che hanno vinto dei JPC/ACS Division of Physical Chemistry Lectureship Awards.

L'iniziativa ha riscosso un grande successo e moltissimi di questi lavori sono estremamente interessanti. Buona lettura!