Sarà una fortunata coincidenza?

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 G. Trinchieri    29-08-2018     Leggi in PDF

In questi giorni siamo di fronte alla nascita di un nuovo modo di esplorare il cosmo: stiamo parlando della ricerca "multimessenger", che utilizza i nuovi elementi di indagine che ci arrivano attraverso onde gravitazionali e neutrini, e li associa ai segnali provenienti dalla radiazione elettromagnetica (luce, nella sua accezione più ampia) per ottenere le informazioni che ci permettono di esplorare la fisica e la natura intrinseca dei costituenti del cosmo. E sempre quest'anno si celebra il bicentenario della nascita di Padre Angelo Secchi, protagonista di una analoga rivoluzione quando 150 anni fa iniziò a usare la luce, quella parte di luce "tradizionale" che viene recepita direttamente dai nostri occhi, in un modo nuovo e inedito.

Chi era Angelo Secchi? Un padre gesuita curioso e versatile, che fu tra i primi a capire l'importanza di coniugare la fotografia in campo astronomico con le nuove teorie e tecniche spettroscopiche di recente scoperta, applicandole all’analisi della luce delle stelle. Grazie a questo, le sue osservazioni sistematiche degli spettri di più di 4000 stelle e la loro classificazione, secondo criteri di fatto legati alla temperatura, hanno aperto la strada alla "nuova astronomia" – o astrofisica – che proponeva un metodo di indagine diverso da quello dell’astronomia classica, più tradizionalmente legata a posizioni, orbite e cataloghi di oggetti celesti di varia natura.

Secchi era un personaggio di rilievo nel panorama astronomico e culturale del tempo: come molti suoi contemporanei, lo possiamo ricordare per contributi importanti in molte discipline diverse, in astronomia (o astrofisica, ma ora la distinzione è sfumata) e in meteorologia, ma anche in geodesia, in geomagnetismo, in fisica. Sappiamo che era un attento divulgatore, impegnato nell'insegnamento dei saperi scientifici che tanto lo appassionavano. Anche la nascita e l'affermarsi della Società degli Spettroscopisti, che oggi raccoglie la sua eredità e la sua passione per la didattica e divulgazione delle scienze nella Società Astronomica Italiana, è legata a Padre Secchi.

Ricordare la figura di Secchi e soprattutto mettere in luce sua influenza nelle scienze moderne è il motivo principale per cui è nato il "Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Angelo Secchi SJ", istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo con Decreto Ministeriale n. 570 del 20.12.2017. Il 28 giugno, a 200 anni esatti dalla sua nascita, sono iniziate ufficialmente le attività del Comitato, che ha appunto il compito di promuovere e coordinare attività e iniziative dedicate alla riscoperta e alla valorizzazione delle opere e dell'importanza del lascito scientifico e culturale di questo eminente studioso. Sempre nello stesso giorno è uscito il francobollo commemorativo emesso dalle Poste Italiane.

Tutte le attività promosse o sponsorizzate dal Comitato sono disponibili alla pagina web dedicata.