È italiano il nuovo responsabile dalla Hall B al JLab

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 E. De Sanctis    29-07-2019     Leggi in PDF

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Marco Battaglieri, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) della Sezione di Genova, è stato nominato nuovo Leader della Hall B del Thomas Jefferson National Accelerator Facility, il laboratorio americano situato a Newport News in Virginia (USA).

Questo laboratorio, usualmente noto come Jefferson Lab o JLab, utilizza un sistema di acceleratori (denominato Continuous Electron Beam Accelerator Facility, CEBAF), che produce elettroni e fotoni di energia fino a 12 GeV. Il laboratorio dispone di quattro sale sperimentali, Hall A, Hall B, Hall C e Hall D, che si differenziano per la strumentazione installata, pensata per permettere la realizzazione di esperimenti complementari. Nella Hall B è presente lo spettrometro a grande angolo solido CLAS (acronimo di CEBAF Large Acceptance Spectrometer), in grado di rivelare, contemporaneamente all’elettrone, più di una particella carica prodotta in una reazione nucleare.

Marco Battaglieri prenderà servizio il 15 settembre 2109, sostituendo Volker Burkert. La sua nomina è frutto di una ampia ricerca internazionale da parte di una commissione di 7 fisici americani, presieduta da Curtis Meyer (CMU) e da Patrizia Rossi (JLab).

Dal 2012 al 2018 Marco è stato il Co-rappresentante Nazionale della collaborazione INFN JLab12 che coordina tutte le attività italiane presso il JLab. JLab12 raccoglie circa 60 ricercatori sperimentali e quaranta ricercatori teorici, con un budget annuo di circa un milione di euro. Marco Battaglieri è autore di oltre 270 lavori pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche internazionali, ha costruito la sua carriera scientifica in fisica adronica lavorando al JLab fin dal 1997 ed è stato membro di numerose collaborazioni internazionali, in molte delle quali ha avuto importanti responsabilità. In particolare, ha guidato il programma di spettroscopia mesonica MesonEx al JLab, dirigendo la costruzione del nuovo rivelatore Forward Tagger. È responsabile dell'esperimento Beam Dump eXperiment (BDX), che ha come obiettivo la rivelazione di Materia Oscura creata nell'interazione del fascio di elettroni con il beam dump. Inoltre è responsabile dell'attività di Streaming Read-Out per i rivelatori del futuro Electron-Ion Collider (EIC).